Sdraiata sul divano, gambe all'aria.
Essere scomoda è l'ultima cosa a cui
penso.
Il cellulare vibra. Il display si
illumina.
Sorrisi, lunghi sorrisi frammentati da
guance rosse.
In quell'istante sei felice.
Fossi in grado di catturare la felicità
di quel momento. Tutte quelle sensazioni che non siamo in grado
definire.
C'è chi le chiama farfalle nello
stomaco, chi chimica.
Chiamatele come volete.
Io non voglio attribuire alcun nome.
Voglio vivermele.
Così digito qualcosa sulla tastiera
del telefonino. Nessuna parola a caso.
Una frase si compone.
Invio, sperando di far sorridere
qualcun altro.